I fotoni che giungono sulla Terra provenienti dal Sole, vi disperdono la loro energia influenzando la temperatura dell’aria, del terreno e di tutte le acque superficiali: oceani, mari, laghi e fiumi.
Questo riscaldamento causa il processo di evaporazione, ovvero la trasformazione dell’acqua dallo stato liquido allo stato aeriforme: l’acqua si trasforma in vapor d’acqua.
L’aria della nostra Atmosfera non è quindi composta solo di gas (azoto, ossigeno, anidride carbonica e altri gas più rari) ma contiene anche vapor d’acqua in quantità più o meno elevate.
Occorre osservare che, allontanandosi dalla superficie terreste, l’aria si raffredda progressivamente e che la Terra presenta una superficie caratterizzata da una notevole disomogeneità descrivibile sinteticamente dalla continua alternanza dei mari alla terra, dei monti alle pianure, etc.
Tutto questo, nonché la stessa rotazione terrestre sono causa dei fenomeni che definiamo “atmosferici”: dai venti, agli uragani, alle piogge, alle siccità, etc.
Ma veniamo alle nuvole.
Le nubi si formano lontano dalla superficie terrestre almeno diverse centinaia di metri e si differenziano dalle “nebbie” che invece si formano a contatto del terreno.
Ne esistono moltissimi tipi, tutte formate dal fenomeno definito della “condensazione del vapor d’acqua”; ovvero l’acqua, che per il riscaldamento indotto dal Sole aveva assunto lo stato aeriforme, torna allo stato liquido sotto forma di minuscole goccioline.
Le nubi più facili da comprendere e molto significative per la nostra vita di tutti i giorni, sono quelle che vengono definite “convettive” o “a sviluppo verticale”.
La principale causa (ma non l’unica) della formazione di questo tipo di nuvole è rappresentata dal diverso riscaldamento tra una zona di terreno e l’altra adiacente.
Portiamo per esempio l’area sulla quale insiste una cittadina, che risulta essere notevolmente “più calda” di quella di un vicino bosco o di un campo coltivato.
Questo riscaldamento si propagherà all’aria immediatamente sovrastante la cittadina, e si dilaterà risultando così meno densa e meno pesante dell’aria posizionata sul bosco o sul campo circostante.
Quindi, a causa della sua maggior leggerezza, inizierà la sua risalita verticale.
….ma risalendo, e con il crescere dell’altezza, l’aria subirà un processo di raffreddamento che la costringerà a liberarsi del vapor d’acqua che aveva assorbito quando aveva una temperatura maggiore, e che si trasformerà così in minuscole goccioline.
….ecco formarsi la nube.

Le nubi hanno dunque origine a seguito del complesso gioco di equilibri tra riscaldamento, vapor d’acqua e pressione atmosferica…..ma c’è un altro fattore importantissimo senza il quale le nuvole stenterebbero a formarsi: il pulviscolo atmosferico.
Le odiate polveri sottili, le microscopiche particelle inquinanti prodotte dall’uomo, il polline dei fiori, la polvere sollevata dai venti o sparata in cielo dai vulcani diventano “nuclei di condensazione”.
Sono molto importanti perchè consentono al vapore di condensarsi su di loro, e di accelerare la trasformazione del vapor d’acqua in piccolissime gocce d’acqua.
Tanto più numerose saranno le microscopiche particelle, tanto più numerose e più piccole saranno le goccioline d’acqua.
Questo maggiore o minor numero di goccioline d’acqua influenza la riflessione della luce e quindi incide anche sul riscaldamento-raffreddamento della Terra

Di seguito, descriviamo tre importanti tipologie di nubi che sono facilmente individuabili nei nostri cieli.
Sono le nubi definite “convettive” o “a sviluppo verticale”.

 

CUMULO UMILE (CUMULUS HUMILIS)
Queste nubi hanno poco spessore ed una modesta dimensione. Possono popolare il cielo fin dal mattino per poi scomparire all’avvicinarsi della sera.
Sono definite “nubi di bel tempo”.
Se doveste vederle e riconoscerle, potete tranquillamente evitare di portarvi dietro l’ombrello.

CUMULO CONGESTO (CUMULUS CONGESTUS)
Questo è un tipo di nube ben più imponente ed appare con sporgenze che le fanno somigliare a “montagne di panna montata”.
Chi si trova sotto la nube, con ogni probabilità, ha già dovuto aprire l’ombrello ed alzare il bavero della giacca.
Se lo state vedendo in lontananza, a meno di necessità impellenti, non è il caso di andare in quella direzione.

CUMULO NEMBO (CUMULUS NIMBUS) Il “cumulus congestus”, dopo aver scaricato la sua energia, potrebbe dissolversi, ma potrebbe anche trovarne di nuova e continuare a crescere trasformandosi nella più imponente nube dei nostri cieli: il cumulus nimbus. Questo tipo di nube può spingersi fino alla quota di dodicimila metri con una larghezza anche di decine di chilometri. All’interno di questa nube accadono fenomeni atmosferici estremi: le correnti ascensionali sono talmente forti da essere in grado di risucchiare verso l’alto un paracadutista che avesse aperto il proprio paracadute e fosse già in vicinanza dell’atterraggio; i chicchi di grandine assumono con facilità la dimensione di un’arancia (anche se difficilmente raggiungeranno la terra con questa dimensione), le turbolenze sono notevolissime, la temperatura è notevolmente inferiore agli zero gradi, lampi e fulmini si susseguono all’infinito. Nessun aereo può traversarlo: ne verrebbe abbattuto. E’ facile riconoscerlo perchè quando è sulle nostre teste scarica pioggia a catinelle, il vento è forte, probabilmente grandina e giù lampi, fulmini e tuoni.

Una curiosità: anche le bianche scie lasciate dagli aerei a reazione quando volano ad alta quota, che avrete certamente notato, sono dovute al fenomeno della condensa.
L’aria ingurgitata dai reattori subisce un rapidissimo riscaldamento ed un altrettanto rapido raffreddamento al momento dell’uscita, consentendo al vapor d’acqua contenuto nell’aria di condensare subito e facilmente….intorno alle microscopiche particelle emesse dai motori come residuo della combustione dei carburanti….

 

Se desideriamo dare uno sguardo anche alle altre tipologie di nubi, possiamo guardare questo breve filmato.

MA QUANTO PESA UNA NUVOLA?
Siamo talmente abituati a vederle apparentemente soffici e sospese in cielo che, probabilmente, non ci è mai venuto in mente di domandarci quanto possano pesare.
Avete un’idea del loro peso?
Lo volete sapere?