Tuttavia, la cosa più stupefacente è ciò che accadrebbe ad un corpo che dovesse viaggiare alla velocità della luce (cosa di fatto non possibile in quanto corpi che hanno una massa – come un uomo o un’astronave – non posso raggiungere la velocità della luce)

Ce lo spiega sempre Einstein: si trovava a Berna su di un mezzo pubblico, sulla piazza con la famosa Torre dell’Orologio.

Guardando l’orologio si domandò cosa sarebbe accaduto se il mezzo pubblico fosse partito istantaneamente alla velocità della luce.
Per tutto il viaggio, l’orologio e tutta la piazza gli sarebbero apparsi fermi come congelati nella foto, perché la “luce” della piazza avrebbe “accompagnato”  il mezzo pubblico alla sua stessa velocità, senza poterlo né  raggiungere né lasciarsi distanziare.
Stavano radicandosi in lui i concetti che lo portarono a formulare la “Teoria della Relatività”.

Berna – Torre dell’Orologio

Senza addentrarsi più di tanto in questi concetti, c’è un’altra conseguenza stupefacente  che deriva dalla sue conclusioni.

Per  un oggetto che dovesse avvicinarsi progressivamente, e poi raggiungere la velocità della luce, il tempo rallenterebbe fino a fermarsi.

Ma se viaggiando alla velocità della luce il tempo si ferma, un fotone come “vede” tutta la questione?

Come abbiamo detto,  i fotoni non hanno una massa, dunque  i “nostri fotoni”, compresi quelli che hanno impiegato miliardi di anni per arrivare fino a noi dalle più lontane galassie e dal Big Bang stesso, hanno perennemente viaggiato alla velocità della luce senza che per loro sia trascorso nessun “tempo” dal momento della loro formazione ad oggi.
Dal loro “punto di vista”, non hanno percorso nessuna distanza e non è trascorso nessun tempo.
Sono semplicemente nati nello stesso istante in cui, impattando contro un corpo,  diventando visibili per i nostri occhi facendoci apparire il corpo stesso illuminato.
Forte, eh!?
E per un’astronave?
Potendola osservare da qua, man mano che sua la velocità aumenta avvicinandosi a quella della luce (senza  mai poterla raggiungere!), vedremmo l’astronave deformarsi, contraendosi, mentre il tempo a bordo apparirebbe svolgersi al rallentatore rispetto  al normale scorrere sulla nostra Terra.
Per i suoi passeggeri tutto apparirebbe normale.
Tuttavia gli effetti ci sarebbero ! Al loro rientro, scoprirebbero che per loro è passato molto meno tempo rispetto a quello trascorso sulla Terra.
Se a compiere il viaggio fosse stato uno di due uomini “gemelli”, al suo rientro sarebbe molto più giovane del  fratello lasciato sulla Terra