La necessità di prevedere l’evoluzione delle condizioni metereologiche è stata una delle grandi sfide dell’uomo fin dalla sua origine, essendo queste in grado d’incidere profondamente sulle aree di caccia e successivamente sulle coltivazioni e sugli allevamenti dai quali dipendeva la sua stessa vita.

Con il trascorre del tempo, l’uomo ha imparato a dedurre il futuro meteorologico osservando il cielo, trasmettendo di generazione in generazione le proprie esperienze.
Alcuni semplici esempi sono offerti da alcuni aforismi in uso tutt’oggi come: “cielo a pecorelle acqua a catinelle” oppure “rosso di sera bel tempo si spera” o i riferimenti alla posizione Luna finalizzati a migliorare il raccolto o la trasformazione del mosto in vino.

Questo metodo, definito sinottico, presenta molte incertezze e fornisce risultati soddisfacenti solo per previsioni a brevissimo termine: generalmente non più di 12 ore.
E’ solo dagli anni ’80 che la tecnologia, facendo balzi giganteschi, ha modificato il modo di fare le previsioni

Tuttavia, personalmente, ritengo che comprendere al meglio i messaggi che il cielo riesce a trasmettere all’uomo, rimanga un fatto importante.
Per colui che avrà imparato a riconoscere i principali fenomeni visibili, il cielo non sarà più una “cosa” celeste oppure buia, sopra la testa, da considerare distrattamente, ma diverrà un compagno della nostra giornata

La moderna meteorologia e la raccolta delle informazioni

Avviene a mezzo dei satelliti, boe marine, palloni sonda, radar e una fitta rete di punti di rilevamento sparsi ovunque come barometri, termometri, anemometri, igrometri, pluviometri, etc.

Sistema Globale di Osservazione del Clima

L’elaborazione dei dati

È affidata ai supercomputer più potenti del Pianeta. In Europa il “cervellone”, si trova a Reading, in Inghilterra ed è in grado di analizzare un modello con un milione di variabili; in sole sei ore è in grado di fare una previsione elaborando 10 mila nuove osservazioni che giungono a ritmo continuativo.

Tuttavia, le rilevazioni ed i supercomputer non riescono a rendere perfette le previsioni in quanto, nonostante l’ampia diffusione dei mezzi e dei metodi di rilevazione, la rete di rilevazione ha maglie piuttosto larghe ed esistono ampie zone non dotate di strumenti meteorologici.

Nell’immediato futuro, anche la messa in orbita di ulteriori satelliti come ENVISAT, che già riesce a fornire informazioni biologiche, idrogeologiche e oceanografiche e atmosferiche, riusciranno ad estendere ulteriormente le osservazioni, specie quelle oceanografiche, fondamentali per migliorare anche la previsione climatica, tutt’oggi ancora lontana da conseguire.

Due esempi di rilevazioni ed analisi 

 

Mappa dinamica dell’atmosfera – NASA

Immagine satellitare – National Oceanic and Atmospheric Administration

Il Centro Tecnico per la Meteorologia (CTM) già Reparto Sperimentazioni di Meteorologia Aeronautica (ReSMA)

Il RESMA fu istituito nel 1910 ed ubicato nell’area territoriale del Comune di Bracciano, a ridosso dell’Aeroporto di Vigna di Valle il più antico insediamento aeronautico italiano, sede del più importante museo storico del settore.
I principali obiettivi del Reparto erano lo studio e la verifica sperimentale della strumentazione meteorologica.

Oggi denominato Centro Tecnico per la Meteorologia (CTM), ha come compito quello di produrre dati di qualità di alcuni parametri atmosferici e rendere disponibili tali dati alla comunità scientifica e non.