Prismi di vetro e “d’acqua”, CD, bolle di sapone ecc. permettono di scomporre la luce bianca nei colori dell’arcobaleno.
L’arcobaleno è un bellissimo fenomeno di ottica atmosferica ed è dovuto alla rifrazione e alla riflessione della luce solare
La luce solare che noi possiamo vedere è composta da una mescolanza di fotoni con caratteristiche diverse, ovvero con diverse lunghezze d’onda.

E’ possibile suddividere la luce secondo queste caratteristiche, ciascuna delle quali provoca in noi la sensazione visiva di un colore.
I colori sono sette: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto, iniziando dal rosso, verso l’esterno, per finire all’azzurro ed al violetto verso l’interno.

La luce solare, che abitualmente definiamo “bianca” è dunque composta dalla mescolanza di questi colori.
L’arcobaleno si genera quando i raggi di luce incontrano le minutissime gocce d’acqua sospese nell’atmosfera subito dopo un temporale e quindi quando passano dall’incontrare molecole di sola aria ad incontrare quelle dell’acqua.
Penetrando in queste gocce e fuoriuscendone, i raggi di luce subiscono il doppio effetto della rifrazione e della riflessione.

In taluni casi è possibile osservare un secondo arcobaleno (chiamato appunto arcobaleno secondario)
Questo ulteriore fenomeno si verifica quando la luce a causa di un particolare angolo di provenienza, provoca una doppia riflessione, una verso il basso e l’altra verso l’alto. Per questo motivo l’arcobaleno secondario ha la caratteristica di avere la disposizione dei colori invertiti rispetto al primo.

Esistono alte tipologie di arcobaleno, ma sono più rare e difficili da vedere.
Tra queste spicca l’arcobaleno circolare che si può osservare intorno al Sole o alla Luna, determinato dalla presenza di minuscoli cristalli di ghiaccio sospesi in alta quota (nubi cirriformi), ma può capitare di vederli anche intorno ad un lampione stradale a causa delle goccioline d’acqua sospese in aria, dovute alla presenza della nebbia.

Un ultimo fenomeno non difficile da vedere da un finestrino di un aereo è quello denominato “la gloria”.
E’ osservabile quando riusciamo a vedere un’ombra evanescente dell’aereo proiettata dal sole su un tappeto di nebbie o di nuvole, circoscritta in un piccolo sbiadito arcobaleno.