Mentre con la definizione “tempo meteorologico” s’intendono le condizioni atmosferiche insistenti in una zona per un periodo molto breve, con la parola “Clima” s’intende l’insieme dei fenomeni atmosferici che caratterizzano una più vasta area e si ripetono per un periodo di almeno qualche decennio con un andamento che tende a mantenersi stabile, seppur con qualche variabilità

Il clima condiziona direttamente la vita vegetale ed animale, compresa quella dell’uomo, e la disciplina scientifica con la quale l’uomo ne studia gli aspetti viene definita “climatologia”.

I principali tipi di clima possono essere suddivisi in tre grandi gruppi: i climi delle zone calde, delle temperate e delle zone fredde
Ulteriori suddivisioni sono caratterizzate dagli andamenti della temperatura e della piovosità di ciascuna zona e prendono il nome di clima desertico, equatoriale, continentale, temperato, mediterraneo, oceanico glaciale etc.

La temperatura, la pressione atmosferica, la piovosità, l’umidità ed i venti sono i principali elementi che determinano il clima il quale è tuttavia influenzato anche dalla latitudine, altitudine, dalla vegetazione, presenza di catene montuose e vicinanza a mari od oceani.

Alcune di queste ultime caratteristiche possono avere influenze dirette su di un’area molto ristretta ubicata all’interno di una zona climatica, tali da modificarne gli aspetti climatici stessi.

Ad esempio un “piccolo paese” ubicato sulle pendici di un monte rivolte verso il Sud, ben assolato e protetto dai venti freddi di Tramontana, godrebbe di condizioni climatiche ben diverse rispetto ad un analogo paesino ubicato sulle pendici dello stesso monte, ma sul lato prospiciente il Nord.

Quando le influenze dei fenomeni locali comportano differenze significative rispetto alla media climatica della intera area, si adotta il termine di “microclima”

I cambiamento climatici

Nel lungo periodo, tutti i fenomeni atmosferici che caratterizzano i climi variano comportando notevoli influenze sui climi stessi. Le più probabili possono essere riconducibili a fattori come la deriva dei continenti, la tettonica a zolle, variazioni relazionabili alla rotazione terrestre o altri eventi naturali non prevedibili.

Nel breve periodo, oltre a motivi naturali quali l’irraggiamento solare, gran parte delle alterazioni del clima sono….opera delle attività umane

I maggiori effetti riscontrati vengono attribuiti, alla deforestazione, al rilascio di ingenti quantità di micro particelle, di anidride carbonica ed altri inquinanti gassosi dispersi nell’atmosfera a seguito delle numerose attività industriali, urbane e dei veicoli a motore.

Il nominatissimo riscaldamento dovuto all’ “effetto serra”, il buco nell’ozono e le piogge acide sono gli esempi più eclatanti, sebbene alcuni tentino di minimizzarli per motivi di ordine economico.

Il buco dell’ozono
Ad aiutarci a dimostrare che i cambiamenti climatici sono “stimolati” dalle attività umane è proprio il buco dell’ozono.
Paradossalmente, lo stesso fenomeno del buco dell’ozono, ci ha aiutato a dimostrare che è possibile iniziare ad assumere un comportamento che rispetti maggiormente la nostra unica Casa: la Terra ed il suo clima.

I clorofluorocarburi, il buco dell’ozono ed il trattato internazionale di Motreal
Dopo esserci resi conto che il buco che si stava creando nello strato di ozono (che protegge la terra dai raggi ultravioletti nocivi per la vita sulla Terra) era dovuto all’immissione nell’atmosfera del gas clorofluorocarburo, utilizzato prevalentemente come gas refrigerante nei frigoriferi, come solvente e come propellente per le bombolette spray, a Montreal – nel 1987 – venne stilato un trattato internazionale atto a ridurne la produzione e l’uso
Con l’esclusione di Andorra, Iraq, Timor Est e Città del Vaticano, sono ben 192 le nazioni che ne hanno ratificato il protocollo

La buona notizia, attesa da decenni e diffusa anche dalla NASA, è che il buco dell’ozono si sta chiudendo ed ha raggiunto il suo minimo proprio nel 2017.

Ciò nonostante, dovranno trascorrere ancora diversi decenni prima di poter confidare nella chiusura pressoché totale.

Quella meno buona:
Meteo estremo

Dopo approfonditi studi e complesse simulazioni al computer, l’American Meteorological Society e altri importanti Gruppi di ricerca delle più importanti Università di tutto il Mondo, hanno affermato e segnalato che il costante aumento di fenomeni metereologici estremi (dei quali Il 2016 ne è stato particolarmente caratterizzato), è certamente sollecitato dal contributo che le attività umane esercitano sul riscaldamento terrestre