Abbiamo appena accennato al fatto che l’occhio si comporta come una macchina fotografica. L’origine della “macchina fotografica” è ben più lontana di quanto possa apparire in un primo momento. Ovviamente non si chiamava “macchina fotografica”, ma veniva appellata con diversi nomi:
LA CAMERA OTTICA O FOTOCAMERA STENOPEICA Aristotele descrisse il fenomeno già nel IV secolo a.C. mentre uno dei primi utilizzi documentati risale al 1292 ad opera di Guglielmo di Saint-Cloud che la utilizzò per osservazioni astronomiche. Anche Leonardo da Vinci descrisse un procedimento per disegnare edifici e paesaggi dal vero avvalendosi di una “camera oscura” con una lente regolabile apposta sul foro praticato su di una delle pareti
Con questo strumento, Leonardo intendeva dimostrare che le immagini si propagano in modo rettilineo e vengono capovolte al passaggio dei raggi di luce in un foro, ipotizzando che anche l’occhio umano avesse un analogo comportamento
Vale dunque la pena osservare che l’immagine proiettata sul fondo della fotocamera stenopeica appare capovolta…..proprio come accade nell’occhio umano e come ipotizzava Leonardo da Vinci. E’ la complessa attività cerebrale che provvede poi a “raddrizzarla” e, come abbiamo detto, a darci contemporaneamente la percezione dei colori.
Il modellino nelle foto è stato realizzato con del cartone consistente, internamente dipinto di nero, sostituendo la parete opposta al foro stenopeico con un foglio di carta transulcida, di quelli che si adoperavano per il disegno tecnico. Il foro stenopeico è stato riportato con tre diverse grandezza su una sottile lastrina di ottone, per avere più possibilità di valutare la sperimentazione. Il foro di dimensioni minori consente di osservare un’immagine abbastanza nitida ma poco luminosa, mentre il foro più grande farà apparire l’immagine più luminosa ma decisamente più sfocata.
La “fotocamera” potrebbe comunque essere realizzata molto più semplicemente avvalendosi di una scatola da scarpe, dipingendo l’interno di nero, praticando un foro di meno di 2 millimetri ed adoperando un qualunque foglio di plastica translucida. Sarà anche importante illuminare al meglio il soggetto che intendiamo “fotografare”.