La “luce” di questi oggetti ha compiuto un viaggio straordinario per giungere fino a noi.
Come abbiamo visto, la luce è caratterizzata da particelle dette “fotoni”, che viaggiano alla più alta velocità possibile nel nostro Universo: 299.792 chilometri al secondo e qualche “spicciolo”.
Per ricordarselo meglio, possiamo dire 300.000 chilometri al secondo.
Anche le cosiddette “onde” radio, della televisione, degli apparati radiografici, sono “fotoni”, che però noi non riusciamo a vedere. E meno male! Altrimenti sai che confusione!
Però l’uomo, per capire meglio ciò che ci circonda, ha la necessità di vedere con gli occhi anche le cose che gli occhi stessi non riescono a percepire, per poi poterle valutare con il suo intelletto.
…ed ecco lo stratagemma..
L’uomo, grazie al livello tecnologico raggiunto e all’uso dei computer, ricorre ad uno stratagemma.
Con i telescopi orbitanti intorno alla Terra, che riescono ad osservare l’Universo al di fuori delle limitazioni imposte dalla nostra Atmosfera, è possibile rilevare tutti i tipi di fotoni provenienti dallo spazio profondo, compresi quelli non visibili all’occhio umano, ma fondamentali per comprendere cosa stia realmente accadendo in quelle parte di infinito.
Tramite il computer, a ciascun tipo di fotone che non sarebbe visibile all’occhio umano, viene attribuito un nuovo colore, diverso da tutti gli altri, secondo una precisa logica.
Poi il computer ricompone la fotografia sia con i colori abituali per l’occhio umano che con i colori che non avrebbe potuto vedere.
Ne esce una fotografia particolarmente affascinante che consente di comprendere quali fenomeni si stiano realmente evolvendo nell’area in esame.