LA PROFONDITA’ DI CAMPO

Per spiegare il fenomeno ottico è sufficiente effettuare una prova molto semplice:
osservate il volto della persona che avete più vicino.

Continuando a guardare il suo volto, potrete constatare che gli oggetti che ne stanno dietro, siano essi una parete o un paesaggio non vi appariranno nitidi.

Senza muovervi, provate invece a guardare la parete o il paesaggio che sta dietro al volto della stessa persona.
Adesso potrete vederli chiaramente, tuttavia, sarà proprio il volto a non apparire più nitido.

Facciamo un’ultima prova.
Rimanendo fermi dove siete, chiedete cortesemente alla persona che avete vicino di allontanarsi.
Chiedetele di mettersi con le spalle contro alla parete se siete in una stanza o di allontanarsi da voi, se siete all’aperto.
Guardate nuovamente la persona e noterete che tutto il soggetto e la parete, oppure il paesaggio che ne stanno dietro, sono egualmente nitidi.

La “Profondità di campo”….. è tutta qua.

 

 

In pratica l’obiettivo della macchina fotografica si comporta come il vostro occhio: se guardate un soggetto vicino a voi, gli oggetti più lontani appariranno non nitidi. Tecnicamente si dice che appariranno  “fuori fuoco” o “sfuocati”.

D’ora in poi, osservando un film o un filmato televisivo, non sarà difficile notare che tutte le volte che vengono inquadrati dei volti, ciò che sta dietro di loro apparirà sfuocato così come sarà facile notare che quando la telecamera inquadrerà ciò che sta dietro al volto in questione, sarà il volto ad apparire fuori fuoco.

Macchine fotografiche avanzate ed una specifica tecnica di ripresa, consentono di ridurre al mino o addirittura di eliminare questa problematica, ma, al momento ci interessa solo conoscere il fenomeno ed eventualmente risolverlo o avvalersene, senza particolari tecnicismi.

Facciamo subito un esempio di soggetto vicino a noi e di soggetti più lontani.
Ecco quello che accade fotografando (ma che accade anche ai nostri occhi):

 

 

SFONDI FUORI FUOCO

Il fotografo è il soggetto vicino a noi ed è “nitido”, ovvero a “fuoco”, mentre le persone più distanti appaiono poco nitide, ovvero “fuori fuoco

 

 

Stessa cosa:
il soggetto vicino a noi è “nitido” ovvero a “fuoco” mentre il paesaggio più distante, risulta poco nitido, ovvero “fuori fuoco”

 

 

SOGGETTO E SFONDO A FUOCO

In questo caso, il soggetto (le biciclette) sono sufficientemente lontane da noi da consentirci di vedere e di fotografare nitidamente (”a fuoco”), sia loro che lo sfondo

 

CONCLUSIONE:

Molte volte avere a fuoco solo il soggetto della foto e sfocato lo sfondo, può essere una buona soluzione per dare maggior risalto al soggetto stesso.
Ad esempio immaginiamo di dover fotografare un viso con una espressione particolare:
avere uno sfondo sfocato aiuterà a mettere in risalto le caratteristiche del volto stesso.
(Fotografia di Eric Lafforgue)

Quindi, in questo caso sarà sufficiente fotografare da abbastanza vicino il volto ed avere uno sfondo sufficientemente lontano per trarre vantaggio dalla “profondità di campo”
 

 

 

Diversamente, se ci dovesse far piacere scattare una fotografia dove sia il soggetto che il suo sfondo siano entrambi nitidi (e quindi a fuoco), come potrebbe accadere quando si fotografa una persona nei pressi di un edificio monumentale o con alle spalle un paesaggio, sarà sufficiente allontanarsi adeguatamente dal soggetto, prima di premere il pulsante di scatto.