Fotografare Anguillara, ovvero adoperare la macchina fotografica per raccontare la città, ha molteplici valenze. Certamente il primo valore è quello di cimentarsi in inquadrature di soggetti che hanno un alto significato architettonico e storico, ma, molto spesso, una difficile resa fotografica in termini espressivi in grado di suscitare emozioni. Altrettanto certamente, ripercorrere la storia della cittadina che si abita congelandola con immagini soggettive, prevede una precedente raccolta d’informazioni storico/architettoniche che contribuiranno ad arricchire la cultura del giovane fotografo, rendendolo maggiormente consapevole e quindi partecipe all’ambiente nel quale vive
Questo breve filmato è un lavoro svolto da studenti delle scuola secondaria di primo grado, ma ben si presta per esemplificare un possibile risultato.
Peraltro, precedenti analoghe esperienze, ci hanno dimostrato che i giovani che hanno avuto l’opportunità di seguire percorsi culturali storico/architettonici, si sono poi dimostrati più rispettosi dell’ambiente che vivono ed in particolare dei beni di rilievo storico/architettonico.
Di seguito riportiamo invece una sintesi delle testimonianze storiche di maggior rilievo del centro storico di Anguillara, che potranno essere approfondite in sede del previsto laboratorio fotografico.
Disegni e testi sono stati tratti dal lavoro realizzato dagli alunni delle classi IVC e D del 205° Circolo Didattico di Anguillara, nell’anno scolastico 2000/2001 e relativi al progetto “Io e il mio territorio”.
Il lavoro fu eseguito con la partecipazione delle Insegnanti e la collaborazione delle famiglie degli alunni, di Franco Bernardini e del Circolo Culturale Fotografico “Il Dagherrotipo”
LA LEGGENDA DELLA CITTA’ CHIAMATA “SABAZIA”
La leggenda narra che dove oggi c’è il lago di Bracciano un tempo ci fosse una città chiamata Sabazia.
Sabazia era molto bella e ricca, tuttavia i suoi abitanti erano egoisti, avari e cattivi con il prossimo.
Un giorno Dio si accorse della cattiveria che regnava a Sabazia e, per punirla, le inviò così tanta pioggia da sommergerla.
Nacque così un lago, oggi chiamato lago di Bracciano.
A quel tempo, Dio fece in modo che l’unica persona buona di Sabazia, una bambina, potesse salvarsi rifugiandosi su un’altura, dove tutt’ora sorge la “Chiesetta del Riposo” (nella cittadina di Bracciano).
PORTA DI CASTELLO o ARCO DI PIAZZA
Realizzata nel intorno al 1500 ed attribuita a Giacomo del Duca, è circondata da fortificazioni medioevali che vennero modificate nel Rinascimento.
Sopra l’arco della porta, è riportato lo stemma degli Orsini che indica il loro avvento nel 1492.
Lo stemma, eroso in parte dal tempo, rappresentava un orso nell’atto di mangiare un’anguilla.
Il soprastante orologio risale al 1700.
PALAZZO BARONALE ORSINI
Venne edificato intorno al 1500 dagli Orsini ed è caratterizzato da tre importanti sale: la sala delle logge, la sala consiliare la sala degli orsacchiotti, nelle quali sono raffigurate, su affreschi, le imprese compiute per mare da Gentil Virginio Orsini, che fu ammiraglio della flotta pontificia e tenne il feudo dal 1518 al 1539.
LA COLLEGIATA
La parte più alta del paese ospita la Collegiata dedicata a Santa Maria Assunta.
La struttura più antica risale al 1500, mentre la facciata fu realizzata nel 1800 da Antonio jacometti.
All’interno è conservato il quadro che rappresenta Maria Santissima di Roccamaggiore, davanti al quale, nel 1495, fecero voto gli Anguillarini quando poterono far ritorno alle proprie case, dopo essere stati mandati in esilio dagli Orsini, per aver aperto le porte del paese ai Papalini.
A tale dipinto s’ispira lo stemma del Comune di Anguillara.
IL TORRIONE
Nel medioevo, Anguillara era un borgo ricco di torri.
L’unica rimasta è il così detto”Torrione”, rimaneggiato nel Rinascimento ed ubicato nel cuore del centro storico.
Ai tempi della reggenza del paese da parte della famiglia Grillo, venne utilizzato anche come carcere.
VILLA ANGULARIA
Esistono più versioni circa l’origine della denominazione del paese in “Anguillara”.
Una delle più probabili è che il nome derivi dalla villa romana detta “Angularia”, edificata nel primo secolo d.C. sullo sperone roccioso appunto a forma di angolo, sui resti della quale venne successivamente edificata Anguillara.
Una testimonianza di quel passato è ancora visibile nel muro ad “opus reticolatum”, resto della villa della nobile romana Rutilia Polla, ed ubicato nella piccola galleria in Via della Grondarella, una traversa posizionata a sinistra, risalendo il Corso verso la Collegiata.
LA CHIESA DI SAN FRANCESCO
Venne edificata dai Francescani nel 1468, insieme al suo bellissimo chiostro demolito, purtroppo, nel 1954 per lasciare spazio alla costruzioni di un edificio scolastico.
Negli affreschi che l’adornano, sono raffigurati immagini di Santi ed, in particolare, di San Rocco e San Sebastiano protettori dalla peste che nel 1474 travagliava le campagne intorno ad Anguillara.
LE MURA DI SANTO STEFANO
Sono una testimonianza della intensa antropizzazione avvenuta in epoca romana nel territorio dell’odierna Anguillara.
Fatte risalire al secondo secolo d.C. si ritene appartenessero ad una ricca famiglia che l’aveva edificata lungo l’antica via Clodia.
In epoca medioevale, la villa venne trasformata in luogo sacro, adibito al culto di santo Stefano.